Magari i fatti mi smentiranno e tra qualche mese tutti userano i tumblerblog, ma io il fenomeno Tumblr non lo capisco.
Le riflessioni che fa Pietro Izzo su Apogeo le trovo corrette e molto stimolanti. Dal sociale all’individuale, ok. Ma la semplificazione dei blog è necessaria? Non esistono i feed? Perché porci su una via di mezzo con un oggetto che tra l’altro vive di vita propria e che non crea socialità?
Forse Del.icio.us è superato, è incompleto, è poco piacevole alla lettura, ma almeno è un sistema di condivisione aperto, scalabile e pur sempre migliorabile.
Capisco a mala pena Twitter, che trovo divertente per la modalità di dialogo alla “terza persona” e per l’italienglish che domina in modo buffo molti dei messaggi, ma Tumblr no, non lo capisco.
Due cose sono molto interessanti però in questo sistema di pubblicazione personale. I tumbleblog vengono indicizzati benissimo dai motori di ricerca (sono molto semplici, il che conferma la veridicità delle linee guida in fatto di design e di posizionamento) e il sistema ha un metodo di registrazione indolore, immediato, quasi inesistente. Andrebbe copiato da tutti.
Attendo opinioni in merito, se ne avete.
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Io lo trovo utile: difatti lo uso un po’ come bookmark, un po’ come appunti più completi di un bookmark e anche per post su argomenti dei quali vorrei dire qualcosa ma non nel mio blog principale dove preferisco mantenere un filo conduttore più o meno coerente.
La cosa buffa è che ho pochi lettori del mio blog e mi aspettavo di non averne affato su tumblr invece qualcuno lo legge!
Magari tra poco ne scrivo un po’ più approfonditamente. A me Tumblr piace, e ti lancio una (doppia) provocazione: nessuno dice che tutte le applicazioni web debbano per forza essere sociali, ma soprattutto, sei davvero sicuro che Tumblr non sia per nulla sociale?
Anyway, non credo che Tumblr sia the next big thing. Ma solo un simpatico gadget che può fungere da complemento al blog per tutto ciò che non merita un post, ma che magari mi ha colpito e voglio tener lì, a futura memoria. 🙂