About life, experiences, blogging (di Tommaso Tessarolo)

Ho chiesto a dieci amici della mia piccola social network di cimentarsi in una “prova” creativa per festeggiare la nascita di I blog it!: un post con lo stesso titolo, il risultato lo vedrete pubblicato di volta in volta qui, stesso titolo e autore diverso.
E’ la volta di …
Tommaso Tessarolo, esperto di media, TV e innovazione (tommaso.tessarolo.it)

Sottotitolo: Sistemi a doppia interfaccia

Il passaggio alla generazione 2.0 ci sta regalando tante soddisfazioni. Una di queste è l’affermazione dei cosiddetti sistemi a doppia interfaccia. Un importante segno di maturità, a mio giudizio, anche se rimane nascosto sotto “i grandi cambiamenti” di questa nuova era. C’è stato un lungo periodo, partito dalla metà degli anni ottanta alla fine del secolo scorso, in cui si è creduto che ogni interfaccia potesse accogliere dentro di se tutto l’universo digitale. I teorici della convergenza stile retro hanno a lungo pontificato su come si potesse arrivare a fare tutto con tutto.
Ecco allora visioni di “assistenti personali digitali” in grado di svolgere funzioni che andavano dal “frullatore per frappé espressi” a console da gioco “next gen”. Fino ad arrivare al madornale errore della televisione come “unico luogo”. La convergenza, intendiamoci, c’è stata e continua inesorabilmente a progredire, pervadendo sfere fino a poco tempo fa fuori dall’immaginario collettivo. E questo non solo è un bene, ma è anche uno degli “scopi” per cui tutti noi stiamo lavorando, ormai da anni.
Quello che è accaduto, però, è che “come un fiume verso il mare” si è trova la strada più naturale. Oggi parlare di TV come di una “semplice” interfaccia, non è più uno sproloquio. Schermi sempre più grandi, da appendere al muro, ai quali possiamo attaccare di tutto. Ma con l’interfaccia TV andremo a fare sempre e solo quello che troviamo più naturale fare con uno schermo gigante ad un paio di metri di distanza. Quindi, mi dispiace per chi ancora ci sta dedicando l’anima, ma la TV non sarà il nostro “portale verso l’interattività”, ne la nostra “via semplice” ad Internet. Intorno al 2000 ci hanno provato in molti a convincere la gente che la TV ed Internet fossero due fidanzati ideali in attesa solo d’incontrarsi. Ci furono propinante diverse offerte di Web TV, tutte fallite miseramente. Perché? Forse perché le tecnologie “non erano mature”? Nossignori, anche se è vero che all’epoca eravamo ancora parecchio “raw”, non è stata la tecnologia a fallire, bensì l’idea.

Nel 2001 Apple ha presentato al mondo l’iPod: un lettore MP3 come tanti ce n’erano all’epoca. Solo che, oltre ad essere maledettamente bello, era anche terribilmente facile da utilizzare. E questo perché? Semplicemente perché era in grado di “fare”, rispetto alla concorrenza, diverse cose in meno. Pensiamoci bene: “diverse cose in meno”. Fu questo il vero colpo di genio di Apple: levare dell’iPod tutte quelle astrusità che si credeva essenziale un lettore MP3 dovesse avere. Una su tutte la gestione dei files. Con l’iPod non si è mai potuto ne rinominare ne cancellare un file. Fino a poco tempo fa non si potevano creare neanche le playlist. Perché? Perché Apple pensò, molto semplicemente, che la gente avrebbe preferito organizzarsi la propria musica usando un’altra interfaccia, più comoda ed adeguata allo scopo: il PC. L’iPod, si è pensato, è anch’esso un’interfaccia ma lo deve essere per servire il suo scopo principale: sentire musica. Tutto il resto è meglio farlo con un’altra interfaccia, una seconda interfaccia, il PC, che tanto tutti i possessori di iPod hanno. L’accoppiata iTunes + iPod è stato l’esempio più clamoroso di sistema a doppia interfaccia, e ci ha regalato una lezione importante.

Questo insegnamento, ora, lo dobbiamo portare nell’esperienza che stiamo facendo con la Net TV. Smettendola di credere che in TV leggeremo la posta o “interagiremo”. In TV guarderemo, sdraiati sul divano, con un telecomando in mano. La Net TV, il vero matrimonio tra web e TV, sarà un altro sistema a doppia interfaccia. Useremo il PC per fare Zapping ed il telecomando per scegliere tra quello che avremo già scelto. Questa è la direzione in cui cercare soluzioni che la gente possa far proprie con grande semplicità. Cercare altrove inevitabilmente andrebbe a significare commettere errori già noti.

8 risposte su “About life, experiences, blogging (di Tommaso Tessarolo)”

  1. E vogliamo parlare del DTT? Quando mi guardo le partite con La7 l’unica interattività che mi propongono è quella di scommettere sul risultato. Cosa che, capirai bene, 1) porta una sfiga tremenda alla tua squadra 2) rompe i maroni, perché la schermata appare inevitabilmente quando il tuo attaccante è solo davanti alla rete. Quindi concordo. Meglio meno cose, ma fatte come si deve!

  2. Gomma… ti vedo con la Fiorentina che segna e tu che non riesci a uscire da una finestra pop up… la tireresti giù insieme a molti Santi. 🙂

  3. Hem…

    “Apple pensò, molto semplicemente, che la gente avrebbe preferito organizzarsi la propria musica usando un’altra interfaccia, più comoda ed adeguata allo scopo: il PC”.

    C’è un errore di fondo. Chi lo scopre?

    🙂

  4. Concordo con l’impostazione di fondo del discorso. Sono assolutamente certo che un’interfaccia per essere davvero efficace deve essere semplice e dedicata. Pensata per fare ciò che deve fare.
    Ho però un dubbio. Seguendo l’esempio dell’I-pod dovremmo ritenere che, a fronte di interfacce specifiche e targettizzate su singoli utilizzi, debba esistere anche un mezzo elettivo, una meta-interfaccia totale, che sia il PC. E’ ovvio che tutte le applicazioni PC centriche possono permettersi interfacce periferiche molto semplificate poiché la gestione più complessa e le “configurazioni” si fanno via PC (o Mac 😉 )
    Il mio unico dubbio è: fino a che punto il mondo PC riuscirà a diventare user friendly e, come tale, universale? Per definizione trattandosi di un ambiente multi task è necessariamente complesso. Tutti noi viviamo con i PC, ma ci dimentichiamo che esiste una grande maggiornaza di persone che non sa bene come gestirlo. Lo usa poco e male e comunque solamente con quegli applicativi che conosce o deve usare per lavoro. A questi il mondo della vera Net revolution rischia di essere precluso o di passargli accanto senza che neppure se ne accorgano. Sul fatto che la TV non possa diventare davvero interattiva direi che ci sono pochi dubbi, salvo qualche residuo e sparuto utopista. Ma anche sul fatto che il PC sia il luogo ideale di integrazione di tutte le interfacce ho qualche dubbio, se non altro vedendo i miei genitori armeggiarci con sospetto dopo 3 o 4 corsi… E’ vero che “non hanno l’età”, ma vi invito anche a riflettere che l’analfabetismo di ritorno esiste anche nell’informatica e che, soprattutto, esiste un effetto “pigrizia” che porta necessariamente ad un approccio più passivo all’entertainment. Ecco allora che la TV (intesa come Televiione e non come Televisore) diventa un elemento di mediazione importante a fronte della spaventosa complessità di opzioni e di scelte che nel mondo on demand gli utenti saranno chiamati necessariamente ad effettuare.

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